Pinuccio Sciola

Pinuccio Sciola (San Sperate – CA, 1942), dopo il Liceo Artistico di Cagliari frequenta il Magistero d’arte di Firenze e, dal 1965, l’Accademia Internazionale di Salisburgo dove segue i corsi di Kokoscha, Kirchner, Vedova e Marcuse. In questo stesso periodo compie viaggi studio in molte delle maggiori città e dei musei d’Europa e conosce Manzù, Sassu, Moore, Wotrube. Nel 1967 trascorre un anno in Spagna per studiare all’Università della Moncloa a Madrid e l’anno successivo è a Parigi.

Tornato in Sardegna avvia, nel suo paese natale, l’importante esperienza artistica e sociale dei Murales, che trasformeranno San Sperate in autentico “paese museo” e, nel 1973, si reca a Città del Messico, dove lavora con il grande muralista Alfaro Siqueiros.

Sin dal 1960 Sciola espone le sue opere in mostre sempre più importanti: nel 1976 la Biennale di Venezia, nel 1984 la Rotonda di Besana e Piazza degli Affari a Milano; nel 1985 la Quadriennale di Roma e , fra l’86 e l’87, una grande mostra itinerante tocca le più importanti città della Germania.

Negli anni ’90 le sculture di Sciola sono esposte nel Parco del Castello di Ooidonk in Belgio, nel Palace Trianon di Versailles e nel Parco del Centro Kunst Project di Barndorf Bei Baden, presso Vienna. Nel 1996 nascono le Pietre sonore, esposte per la prima volta nel 1997 a Berchidda, in Sardegna.

Nel 2000 sue opere sono sia all’Expò Internazionale di Hannover che all’Havana.

Nel 2002 il Müvészet-Malom Szentendre di Budapest dedica all’artista una grande mostra antologica e, agli inizi del 2003, Sciola inizia una collaborazione con l’architetto Renzo Piano, che sceglie una imponente Pietra sonora per la Città della Musica a Roma. Nell’estate dello stesso anno, l’artista espone una nuova serie di monumentali sculture sulla piazza della Basilica Inferiore di Assisi. Sempre nel 2003 è presente con le sue opere monumentali allo spazio Thetis di Venezia e nel 2004 inaugura una grande mostra personale in Lussemburgo. Nel 2006 nel contesto di Villa delle Rose viene realizzato “Impianto Sonoro Scolpito”, un percorso che propone all’arte e il suono delle Pietre sonore sotto forma di installazione interattiva. Nel 2008 Sciola ricopre con i “Semi della Pace” il sagrato della Basilica di San Francesco ad Assisi. Nel 2011 all’Istituto italiano di Cultura a Madrid inaugura l’esposizione “Città sonore”. Nel 2012 espone a Cagliari un “omaggio a Gaudì-NOSTONE” con le opere in ferro all’interno della Basilica di San Saturnino. L’11 luglio 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nomina Pinuccio Sciola Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nell’aprile del 2013 le opere dello scultore arrivano all’Italian Center di Shanghai, la mostra: “La Verità dei Materiali” sarà visitabile fino al 2015. Nel 2014 Sciola è scenografo, presso il Teatro Lirico di Cagliari, dell’opera “Turandot “ di Giacomo Puccini. Sempre nel 2014 ritorna allo spazio Thetis di Venezia.

Sciola è presente oggi con le sue opere in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.


Giardino Sonoro

Il Museo all’aperto di Pinuccio Sciola “Giardino Sonoro” è un orizzonte di pietre megalitiche pervaso dal profumo degli agrumi. Uno spazio artistico senza tempo, che mette d’accordo tutti i sensi, li amplifica, li contempla. Nel suo “incantato” Giardino le guide accompagnano i visitatori alla scoperta dei suoni diversi che riproducono materiali e lavorazioni differenti. Un modo di assaporare l’arte, uno spazio culturale, in cui con rispetto e creatività, si può persino partecipare e provare l’emozione di suonare l’elemento primo e scoprire il suono ancestrale rimasto rinchiuso all’interno della materia per millenni.

L'ultimo saluto

Il contributo di Sciola alla storia della scultura è importantissimo e, per questa propensione a favorire il dialogo tra le arti e in particolare alla complicità tra scultura e musica, perfino unico, indispensabile. Il sentiero storico con cui egli si inserisce è, data l’originalità della sua opera, poco marcato, poco battuto. Sciola, in altre parole, non si rifà a una tradizione, non si inserisce in un percorso, in una scuola. Si può perciò dire che il suo lavoro e la sua idea di scultura, originalissimi, fondano una nuova disciplina, marcano un nuovo territorio, annunciano e realizzano forme nuove di espressione, modi inediti di ricezione dell’arte e della musica, contesti futuri, densi, mai finora praticati di arte, di emozione, di sentimento."

- Roberto Favaro

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.psmuseum.it